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Crisi dei Consumi e Nuovi Scenari

18/05/2006 7292 lettori
4 minuti

 

La sfavorevole congiuntura economica degli ultimi tempi, la conseguente contrazione dei consumi e la crescente competitività internazionale,  ha portato i consumatori a riformulare i propri modelli culturali e le aziende del settore a sperimentare nuove logiche strategiche.

Sono cambiate le merci, le routines produttive, gli apparati logistici, le modalità di fruizione, il modo di interpretare le dinamiche di consumo insieme ai comportamenti e ai valori che definiscono, il ruolo degli stessi consumatori.

Il Factory Outlet Centre sembra essere diventata l’alternativa consumeristica più adatta a contenere la problematicità economica e cognitiva dei contemporanei progetti di consumo.

L’Outlet Centre, canale distributivo nato, in tempi non sospetti, in base  a necessità logistiche imprenditoriali, rappresenta oggi, non solo una valido strumento per contenere, per domanda e offerta, le conseguenze di un periodo economicamente sfavorevole, ma strategia attraverso la quale contenere, se pur occasionalmente, il conflitto relazionale tra consumatore e sistema dei brand.

Proporre la propria offerta secondo la logica outlet, infatti, non solo si traduce, ad esempio, per i fashion brand, in occasione per  risollevare le sorti dei propri fatturati, colpiti dalla contrazione dei consumi e da proposte commerciali a buon mercato; ma  rappresenta un’ efficace modalità  grazie alla quale,  instaurare con i propri clienti un nuovo e speciale rapporto comunicativo.

Scegliere un centro outlet come location, nella quale effettuare i propri acquisti, per il consumatore vuol dire, garantirsi degli speciali benefici, introvabili altrove.

La possibilità di regalarsi, comunque, nonostante la crisi, un capo firmato ad un prezzo scontato, soddisfacendo al contempo la propria richiesta emotiva di consumo esperenziale, significa, in qualche modo, alleggerire il proprio fardello esistenziale e inoltre, percepire come più vicina alla propria realtà, l’offerta griffata.

La moda, coerentemente alla propria lungimirante capacità di osservare e interiorizzare nel suo sistema, le trasformazioni sistemiche del sociale, è il settore che ha, prima di ogni altro, saputo cogliere le potenzialità dell’universo di senso esplicitato dalle dinamiche di consumo, possibili all’interno di un cento Outlet

Un Factory Outlet Centre corrisponde ad un microcosmo spaziale, nel quale brand e consumatore si incontrano, si relazionano e raggiungono una sorta di tregua cognitiva.

Le frammentate identità dei consumatori e i contraddittori messaggi emessi dal brand system, nel contesto ambientale e insieme simbolico del centro, si cristallizzano, dissolvendo la propria natura conflittuale.

La dimensione distributiva in questione, realizzando dunque,  la rappresentazione ideale della realtà consumeristica odierna, ne esalta la specificità e nello stesso tempo, ne riduce la problematicità.

Una sorta di terra di mezzo nella quale, domanda e offerta, possono mettere in scena liberamente, la propria vulnerabilità strategica. Se la crisi economica ha di certo esasperato e complicato ulteriormente atteggiamenti di consumo e logiche imprenditoriali, già sulla via di una profonda trasformazione, la logica Outlet ne è la più diretta e ed esplicita  raffigurazione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Manuela Remo
Manuela Remo

Manuela Remo

Laureata in Scienze della Comunicazione